IL FESTIVAL STUDENTESCO

 

Il Festival studentesco

Il Cristallo, nella prima metà degli anni ’60, ospita la prima edizione del festival studentesco. Una novità per quei tempi. Musica classica, leggera, jazz, drammaturgia, cinematografia, manifestazioni d’arte varia, riempiono la sala all’inverosimile, sia in questa che nelle quattro edizioni successive. Teatro tutto esaurito, nemmeno posti in piedi, porte chiuse con inevitabili proteste di chi resta fuori. Ezio Zermiani, Lino Morabito, Emilio Insolvibile, “Mimmo” Marcassoli e tanti altri: sono i mattatori di allora. La prima edizione, per la cronaca, viene vinta dall’ ITC Cesare Battisti. I festival studenteschi costituiscono un momento “caldo”. In occasione di una delle prime edizioni l’affollamento di giovani che davanti al teatro tifano per i rispettivi istituti in competizione è tale che si forma un memorabile ingorgo stradale. La circolazione rimane bloccata: autobus fermi e automobilisti attaccati ai clacson. Si crea una situazione di caos che allora viene definita “incidente”. É solo un avvenimento, che scuote con allegria il capoluogo di una provincia che sta attraversando il periodo difficile del terrorismo. Sono del resto tutti giovani non ancora ventenni, pieni di sano entusiasmo e motivati dalla voglia di fare un po’ di chiasso in un momento di aggregazione che, in quei tempi, esce dagli schemi. E, tra appluasi e fischi, nascono anche i flirts.

 

Il Teatro stabile di Fantasio Piccoli

Fantasio Piccoli, milanese quasi trentenne, nell’immediato dopoguerra dà vita alla compagnia “Il Carrozzone”, una specie di teatro itinerante in cui raccoglie un nutrito gruppo di giovani attori. Tra questi, Adriana Asti, Romolo Valli, Franca Rame, Valentina Fortunato, Mariangela Melato: alcuni di loro daranno vita alla futura compagnia teatrale, che nascerà nel 1950 con il nome di Teatro Stabile di Bolzano. Il Teatro Stabile di Bolzano, pur definendosi “stabile”, è un teatro senza fissa dimora. I primi spettacoli vanno in scena nel ’50 nell’aula magna dell’ITI e nella sala concerti del conservatorio Claudio Monteverdi, poi al Corso (oggi demolito), al Minerva di via Trieste (anch’esso demolito) e al Druso nel ’55. Quest’ultima sala sembra candidata a diventare il nuovo teatro cittadino, poi il progetto viene bocciato e lo Stabile sfrattato. Si ripiega nella hall dell’hotel Città in piazza Walther. Nel ’61-’62, dopo momenti difficilissimi e rischiosi, Piccoli e lo Stabile ripartono e tornano in scena, con mezzi di fortuna, nei locali della fiera di Bolzano in via Roma. Col tempo, vengono chiamate anche compagnie da fuori, finché, nel 1965, finalmente lo Stabile approda in una vera sala da teatro, quella del Teatro Cristallo. Vi rimane per quattro stagioni. Nel corso della seconda stagione (1965-66), per risollevare le sorti tutt’altro che floride del teatro, Fantasio Piccoli decide di dare nuova forza alla compagnia e scrittura Nino Besozzi, attore versatile che allora godeva di una certa fama in campo nazionale. La soluzione dà buoni risultati. Besozzi va in scena con Il ventaglio di Carlo Goldoni, guadagnandosi un premio per la miglior interpretazione goldoniana dell’anno. Seguono le interpretazioni di Mercadet di Honoré de Balzac, de Le Case del vedovo di George Bernard Shaw e de La Farinella di Giulio Cesare Croce. Nel ’66 il Comune di Bolzano approva il primo regolamento del Teatro Stabile: deve essere ratificato dallo Stato, ma intanto l’organismo assume un’identità giuridica, dopo tanti anni di precarietà istituzionale. Nel frattempo, emergono con forza i disaccordi già da tempo esistenti tra Fantasio Piccoli, la cui linea è orientata verso il teatro di poesia, e i responsabili del teatro intesi a rinnovare programmi e cartellone. Piccoli lascia la direzione, rimanendo comunque disponibile come consulente artistico. La gestione viene affidata a Renzo Ricci, Eva Magni, già noti in quel tempo, e al collettivo di attori che comprende Raffaele Bondini, Ginella Bertacchi, Fernando Pannullo, Torivio Travaglini, Alberto Germiniani. In questa nuova stagione, che si potrae nel 1967, al Teatro Cristallo vanno in scena Viaggio di un lungo giorno verso la notte di Eugene O’Neill, Enrico IV e La patente di Luigi Pirandello, L'osteria della posta di Goldoni, La libertà di Carlo Terron, Il Belvedere di Aldo Nicolaj, Napoleone sul campanile di Alverio Raffaelli e La notte di un nevrastenico di Riccardo Bacchelli. Segue la nomina di Renzo Giovampietro alla direzione artistica (1967-68) seguito da Mario Antonelli. Lo Stabile, intanto riprende il suo cammino di teatro nomade utilizzando altri palcoscenici.

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