> da “Il processo” di Franz Kafka > con Roberto Abbiati
> e la partecipazione di Johannes Schlosser > musiche Claudio Morganti e Johannes Schlosser > regia Claudio Morganti
> produzione Teatro Metastasio di Prato, TPE-Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Armunia residenze artistiche
Pubblico sul palco: capienza limitata
Lo spazio scenico è un surrogato di circo. È il dramma di K, o forse la commedia di K, che si sveglia e trova poliziotti vestiti di tutto punto nella sua camera. Alle persone che ogni giorno si alzano per andare a lavorare, cose del genere possono anche succedere o possono succedere anche ai ladri di polli ma ai delinquenti blasonati no, lì è più difficile perché loro comandano. Dunque, una mattina K si sveglia e trova due poliziotti vicino al suo
letto. “Beh, spiegatemi il motivo della vostra invasione in camera mia!” “Niente. Proprio niente, non possiamo dirle niente”.
Kafka immaginò questa situazione negli anni Venti e oggi potremmo anche riderne pensandoci, ma se ci pensiamo un po’ meglio oggi è come allora e oggi non c’è proprio niente da ridere.
Puoi bussare alla porta del tuo giudice insistentemente, bussare all’aula di giustizia nascosta in una soffitta, ti può capitare che la giustizia ti riceva ma non ti informi di nulla. Nulla, e tu aspetti in silenzio.
E tutto diventa un circo di marionette, di trapezisti e animali impagliati. E nel circo accoltellano K, che per l’occasione si è messo i guanti bianchi. Nel circo degli animali impagliati la giustizia si diverte.
CORPI ERETICI - Teatro la Ribalta -Kunst der Vielfalt