monologo scritto dal drammaturgo Tommaso Fermariello
con Emilia Piz e Martina Testa
regia Martina Testa
Left(l)over nasce dalla fine del primo amore e di molti altri e dallo studio degli effetti che vecchie magliette, canzoni di Loredana Bertè e visualizzazioni delle stories su Instagram hanno sulla psiche innamorata. Cosa rimane alla fine di una storia d’amore? Biglietti del treno, bicchieri di plastica, preservativi, fazzoletti accartocciati, libri dimenticati, calzini nascosti sotto le lenzuola, mozziconi di sigaretta. Sono resti, rifiuti, avanzi, quasi relitti. Sono gli ultimi testimoni di una felicità che è esistita tra Lui e Lei, e che ora rischia di essere dimenticata. Tra questi oggetti anche Lei è un relitto, qualcosa di smarrito o perduto. Lo spettatore, guidato da una Voce, assiste alle sue fasi del lutto amoroso: negazione, tristezza, rabbia, contrattazione, accettazione. Lei è cavia di Amorex, una sorta di “clinica dell’amore” dove si rifugia nel tentativo di sopravvivere al proprio amore. Dogma di Amorex è: soffrire per amore è inutile e dannoso. Provare dolore paralizza, impedisce di guardare avanti e di aprirsi a nuove possibilità. Per questo Amorex propone un percorso in grado di strappare via la sofferenza e ridurla nel minor tempo possibile. Spesso, in tempi recenti, è stata annunciata la fine dell’amore. Oggi l’amore sarebbe vittima dell’illimitata libertà di scelta, della molteplicità delle opzioni. Per la nostra generazione l’amore non sarebbe possibile. Perché infatti ostinarci a soffrire, perdere mesi, a volte anni interi, ad attraversare un dolore che ci paralizza, quando si aprono davanti a noi possibilità infinite? Perché dover soffrire o stare ad ascoltare il dolore? E’ davvero necessario? Su questo Lei si interroga, diventando un’eroina tragica e comica che combatte contro la più comune e la più universale tragedia della vita.
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Rassegna In Scena Estate - Teatro Cristallo