uno spettacolo di Mario Perrotta
> consulenza alla drammaturgia Massimo Recalcati
> aiuto regia Yasmin Karam
> costumi Sabrina Beretta
> con Mario Perrotta e Paola Roscioli
> Teatro Stabile di Bolzano
> La Piccionaia, Centro di Produzione Teatrale
teatro
Durata: 80'
Dopo aver indagato la figura evanescente dei padri contemporanei, il secondo capitolo della trilogia In nome del padre, della madre, dei figli di Mario Perrotta, sposta la lente di ingrandimento sulla figura della Madre. Una figura che ha
mantenuto costante nel tempo una sorta di sacralità e onniscienza che la rende ingiudicabile, al di sopra del bene e del male. Ed è così compresa nel suo ruolo che rischia di diventare soffocante nei confronti dei figli e escludente nei confronti di quei pochi padri che vorrebbero interpretare a pieno titolo il proprio ruolo. Al centro di tutto questo, ancora una volta, figlie e figli silenti, assenti fisicamente dalla scena ma perni assoluti della vicenda narrata. Narratore sensibile e versatile, ricercatore profondo e scrupoloso capace di insinuarsi nelle pieghe della nostra società, vincitore di numerosi riconoscimenti, per scrivere il secondo capitolo di questa trilogia Perrotta si è avvalso nuovamente della consulenza drammaturgica dello psicanalista Massimo Recalcati. «La maternità non è un’esperienza di centramento ma di decentramento. È la gioia nel vedere il proprio entrare nel mondo» sostiene Recalcati. «Quando però la maternità diventa patologia, si passa dalla madre simbiotica dell’epoca patriarcale - la madre che vive la propria maternità come cancellazione della donna e dei suoi desideri - alla madre narcisistica, che vive la maternità come un handicap, una lesione, una ferita al proprio essere donna. Il teatro di Mario Perrotta è l’occasione per mostrare le metamorfosi contemporanee della figura materna insieme però a ciò che della madre rimane al di là della storia: la sua funzione fondamentale nel garantire la trasmissione del sentimento della vita da una generazione all’altra, il simbolo di una cura che sa essere ogni volta particolare e mai anonima».
Rassegna In Scena - Teatro Cristallo in collaborazione col Teatro Stabile di Bolzano