> compagnia Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt: Rodrigo Scaggiante, Sara Menestrina, Paolo Grossi, Maria Magdolna Johannes, Jason De Majo, Michael Untertrifaller, Rocco Ventura
> orchestra AllegroModerato
(18 elementi) con i cantanti: Francesca Pacileo (soprano), Paolo Cauteruccio (tenore) e Massimo Marotta (baritono)
> scene e regia Antonio Viganò > orchestrazione Marco Sciammarella e Pilar Bravo > collaborazione artistica Antonella Bertoni > costumi Roberto Banci > disegno luci
Michelangelo Campanale > direzione tecnica Melissa Pircali > direzione di produzione Paola Guerra
durata: 120'
ATTENZIONE: I POSTI PER QUESTO SPETTACOLO SONO ESAURITI
OTELLO CIRCUS è un’opera lirico-teatrale ispirata alle opere di Giuseppe Verdi e William Shakespeare ambientata in un vecchio Circo dove tutto sembra appassito ed Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia. È la sua condanna, la pena che deve scontare per il suo gesto efferato ed omicida. Su quella pista gli fanno compagnia gli altri personaggi dell’Opera di Verdi e Shakespeare: Cassio, Jago, Roderigo ed Emilia che si spartiscono le varie attività e mestieri del Circo. L’acrobata, il lanciatore di coltelli, l’equilibrista, l’inserviente, il domatore. Ogni giorno, da anni, più volte al giorno, quella tragedia della gelosia si ripete e gli interpreti, oramai diventati personaggi consumati, deboli e fragili, sono incapaci di fermare quel circo dei sentimenti umani che porta alla tragedia. In quel Circo, girano invisibili i fantasmi delle vittime di femminicidio, per cercare, invano, di interrompere quella giostra e per ricordare, a chi guarda, che l’amore che uccide è contro natura.
OTELLO CIRCUS nasce dall’incontro tra il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt di Bolzano e l’Orchestra AllegroModerato di Milano, e dalla volontà di costruire insieme, valorizzando le proprie specificità e alterità, un percorso artistico e musicale. È pieno di storie di riscatto questo progetto e questo spettacolo è pieno di uomini e donne che finalmente possono essere qualcos’altro e non solo la loro malattia o la loro patologia. Si assumono l’onere e l’onore di voler essere giudicati per quello che fanno e non per quello che sono e ci chiedono di andare oltre le apparenze. Ci chiedono di non essere giudicati con occhi speciali, con occhi pieni di “solidarietà sociale”; ci chiedono di essere guardati e giudicati per la loro arte.
CORPI ERETICI
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Teatro la Ribalta - Kunst der Vielfalt